Pancake: i cugini d’Oltreoceano sulle tavole italiane

Pancake i cugini d’Oltreoceano sulle tavole italiane

Sono la versione a stelle e strisce di una preparazione base della cucina europea, la cui paternità è contesa tra Italia e Francia, ma apprezzata in tutto il mondo. 

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Crepes, crespelle e pancake sono tre preparazioni che hanno in comune molto più di quanto potrebbe sembrare. Si tratta infatti di dischi soffici dal gusto piuttosto neutro, ottenuti facendo addensare una pastella fluida su una superficie piatta e calda, come una padella antiaderente o un’apposita crepiera. 

Mentre crepes e crespelle sono praticamente sovrapponibili per quanto riguarda ricetta e tecnica di preparazione, i pancake si differenziano soprattutto per lo spessore maggiore, assicurato dalla presenza di lievito nell’impasto, che impedisce di arrotolarli o ripiegarli su se stessi a portafoglio per racchiudere una farcitura dolce o salata. 

Un’insospettabile origine comune

Quello che non tutti sanno è che anche i pancake hanno origini europee. Come si legge in

questo articolo sembra infatti che a inventarli siano stati gli Antichi Greci, inizialmente con le sembianze di focaccine, fatte con una pastella di farina, acqua e olio d’oliva, insaporite con miele o con formaggio e chiamate “teganites” con riferimento alla teglia sulla quale venivano cotte. 

La ricetta fu modificata durante l’Impero Romano, trasformandosi in quella delle “alita dolcia” arricchita con latte e uova ma ancora senza lievito. 

Da allora questi “prototipi” di pancake si sono diffusi in tutto il Vecchio Continente, fino alla Russia (si vedano i blinis moderni), declinandosi in diverse versioni e varianti nazionali, prima di sbarcare nel Nuovo Mondo insieme a molte merci e usanze tipiche europee e assumere la forma attuale, con un impasto di farina, latte, uova, zucchero, burro e lievito.

Furono enormemente apprezzati e raggiunsero una fama tale che, ancora oggi sono considerati un simbolo della colazione in stile anglosassone, apprezzata anche da molti italiani. Secondo ilmessaggero.it infatti sarebbero almeno 13 milioni gli italiani (1 su 3, di cui la metà dei giovani) che scelgono di portarli sulle loro tavole di prima mattina, in versione dolce oppure salata.

C’è anche una festa dedicata

Per celebrare queste “frittelle” soffici è stato istituito il Pancake Day, che ogni anno coincide con il Martedì Grasso e durante la quale si svolgono diverse competizioni all’insegna della realizzazione del pancake perfetto. 

Secondo la leggenda, l’idea di questa ricorrenza deriva da un aneddoto particolare: una signora inglese, proprio durante il Martedì Grasso, sentì il suono delle campane a richiamare i fedeli in Chiesa proprio mentre stava preparando i pancake, e per non tardare si avviò ancora con il grembiule addosso e la padella in mano, nella quale, per tutto il tragitto, continuò a far saltare i pancake per evitare che continuassero a cuocere fino a bruciarsi. 

Da qui nasce l’usanza della Pancake Race (o Better Bankside Pancake Race), una competizione i cui partecipanti si sfidano a correre con in mano una padella contenente un pancake: vince chi riesce a raggiungere il traguardo salvandone più di un terzo. 

Altre usanze tipicamente inglesi legate a questo giorno sono la Great Spitalfields Pancake Race, in cui le persone si travestono con abiti fantasiosi e corrono per le strade di Brick Lane (la strada centrale dell’East End Londinese, lunga 1 km) per vincere una padella incisa. Infine, la Parliamentary Pancake Race, una gara a squadre che mette in sfida tra loro parlamentari, lord e giornalisti.

Di tutt’altro genere la Pancake challenge, che si svolge annualmente a Londra presso la catena di locali The Breakfast Club, celebri per le loro colazioni, e consiste nel tentare di mangiare 12 pancake in 12 a minuti a fronte di una penale di 12 sterline in caso di fallimento. 

Esistono anche in versione light

Competizioni mangerecce a parte, i pancake possono trovare spazio a pieno titolo anche in un’alimentazione salutare e integrarsi bene nella dieta degli sportivi. L’unica condizione è quella di alleggerirli, per esempio eliminando il burro (in questo caso è importante adottare una buona padella antiaderente per evitare che si attacchino) e riducendo lo zucchero o eliminandolo del tutto a favore di poco sale e un po’ di parmigiano per una versione salata.

Come topping semplici e sani, si può optare per una salsa allo yogurt greco, del salmone affumicato, dei pomodorini ciliegini confit, della crema di avocado, delle verdure grigliate, della frutta secca o fresca, del formaggio spalmabile o del petto di tacchino affettato.