Prosciutto cotto: origini, preparazione e come riconoscerne la qualità
Compagno perfetto di ogni pasto e risorsa irrinunciabile per la sua versatilità, il prosciutto cotto si erge indubbiamente tra i salumi più consumati della nostra nazione.
Grazie al suo gusto dolcemente speziato e morbido, esso può adempiere a diversi compiti, ed essere sfruttato sia come alimento principale che come valorizzatore. Per via di questo potenziale d’utilizzo, ad oggi è difficilissimo trovare un solo nucleo familiare che non abbia del prosciutto cotto di ottima qualitàin casa.
Le origini del prosciutto cotto
A quale periodo storico risale la nascita di questo prodotto? I prosciutti hanno origini molto antiche, al punto che si pensa venissero consumati già nell’epoca romana. Nel corso dei secoli sono stati rinvenuti diversi resti di cosciotti, specialmente a Pompei ed Ercolano, in cui si notava una certa elaborazione nella produzione del prosciutto. Non è da escludere, però, che la nascita del prosciutto cotto possa risalire a un’epoca ancor più antica, dato chei popoli nordici e barbari erano soliti arrostire la carne di maiale, dando vita, di fatto, ai primi esemplari di prosciutto cotto.
Come viene preparato il prosciutto cotto?
Per ottenere un buon prosciutto cotto occorre anzitutto disossare la coscia del maiale e insaporirla in salamoia, in un composto che vede la presenza di diversi aromi, sale e una piccola dose di nitriti utilizzati per la conservazione del prodotto. Successivamente il prosciutto viene massaggiato in modo tale che gli aromi vengano ben distribuiti su tutti i tessuti, attraverso un processo denominato “zangolatura”.
Infine il prodotto viene poi sottoposto allo stampaggio, che serve a dargli la forma ideale per vendita e consumo, per poi venire cotto al vapore.La lavorazione viene completata dalla fase di raffreddamento e pastorizzazione, necessaria affinché il prodotto non venga contaminato da microrganismi di sorta. Al termine di questo processo il prosciutto acquisisce il suo colore caratteristico ed è pronto per essere venduto.
Come riconoscere un cotto di qualità
Indubbiamente l’etichetta può già dire molto del prodotto, visto che esistono dei marchi molto prestigiosi che fanno della qualità il loro marchio di fabbrica. Esistono tuttavia dei parametri, che abbracciano ogni componente e caratteristica del prodotto, che occorre valutare per accertarsi che il prosciutto si presenti al meglio possibile ai clienti.
Il colore, ad esempio, è indubbiamente una delle caratteristiche più indicative in questo senso, dato che un cotto che si rispetti deve distinguersi per il suo rosa tenue. Se ci si imbatte in un prosciutto cotto dai colori troppo accesi o brillanti, infatti, è preferibile controllare bene l’etichetta e gli ingredienti.
Anche lo strato di grasso deve risultare equilibrato e uniforme, in quanto, nelle giuste quantità, è in grado di donare al prodotto uno sprint di gusto in più e una ricchezza di sapore che lo rende ideale sia da solo che in ricette più complesse. Al contrario si rischia di rovinare l’esperienza del consumatore, e di nascondere troppo il sapore del prosciutto. Infine è fondamentale tenere a mente che un buon cotto mette in mostraungrasso dal biancopulito e compatto.