L’Italia del Food-Truck cresce e gli hamburger spaccano

L’Italia del Food-Truck cresce e gli hamburger spaccano

Stando alla FAO, nel mondo 2 miliardi di persone mangiano in strada. Panini, hot dog, pezzi di pizza, piadine, ma anche hamburger, frittelle e cartocci sono il cibo preferito da turisti che hanno solo voglia di godersi le città in cui si stanno immergendo, lavoratori che hanno fretta di tornare all’opera e cittadini che partecipano a sagre, eventi e feste.

Non stupisce infatti che i food-truck siano diventati velocemente business redditizi in così poco tempo. Basti pensare che nel 2017, Coldiretti stimava che un italiano su due stava già scegliendo il cibo da strada, aprendo le porte a cuochi creativi, chef e imprenditori pronti a rivoluzionare il proprio modo di fare business.

Non è un caso che sagre di paese, ma anche manifestazioni ed eventi vedano una crescente partecipazione di attività enogastronomiche pronte a elargire pasti frugali e gustosi al pubblico. Ma quali sono i principali cibi consumati in strada?

La top 10 dei cibi tipici da strada

Premesso che l’offerta subisca delle variazioni a seconda del luogo in cui ci si possa trovare, esistono dei veri e propri cult che ci permettono di fare un’analisi della cultura enogastronomica del Bel Paese. In altre parole: paese che vai usanza che trovi. O forse dovremmo dire paese che vai, food truck che trovi.

Ma allora quali possono essere i cibi tipici serviti su strada che attirano un maggior numero di curiosi degustatori?

  1. Polenta
  2. Hamburger di chianina
  3. Piadine e Tigelle
  4. Arrosticini e Spiedini
  5. Panini con la Porchetta
  6. Caciocavallo impiccato
  7. Pizza a Portafoglio
  8. Pizza Fritta e Calzoni
  9. Supplì
  10. Arancini e Arancine

Naturalmente, lo scopo di questo articolo non è quello di restringere a una sola decina le specialità italiane. Sappiamo benissimo che la ricca tradizione del nostro paese meriterebbe un’enciclopedia tuttavia da una prima analisi emergerebbe una particolare abbondanza di food-truck che offrono Hamburger in tutte le salse. Abbiamo quindi provato a chiederci: come mai?

Il successo degli hamburger in strada

Facilità di preparazione, scarso investimento da parte degli esercenti e soprattutto illimitata creatività sono forse i tre fattori che hanno facilitato da un lato l’affermarsi dell’hamburger sul mercato e dall’altro la crescita esponenziale della domanda – incoraggiata anche dal trend statunitense, che influenza molto le abitudini d’acquisto anche oltreoceano.

A differenza di molti altri piatti, di fatto, per cucinare un buon hamburger, il ristoratore ha bisogno solo di un’ottima materia prima, della carne macinata d’eccellenza, di una pressa per hamburger che gli consentirà di preparare anche degli impasti creativi con il giusto spessore, e di una piastra di cottura. Aggiunto del buon pane, magari artigianale, al cuoco non serve altro che scatenare il proprio estro nella scelta degli ingredienti secondari e il gioco sarà fatto.

È chiaro perciò: gli hamburger sono facili da preparare, facili da servire e facili da consumare.

Non solo street food, ma anche delivery: il consumo in Italia

Volendo approfondire il nostro studio, quindi, ci siamo interrogati sul consumo di questo tipo di carne, scoprendo che gli hamburger sono di fatto il pasto “veloce” per eccellenza in Italia.

Stando ad AdHoc Cash, nel 2019 un Italiano su tre ha ammesso di pranzare con gli hamburger. Numeri, questi, che hanno trovato conferma anche con le statistiche sul delivery che Repubblica ha diffuso a giugno 2021, che ha concentrato il suo studio sul connubio tra gli hamburger e il delivery.

Secondo il quotidiano italiano, nel 2020 sono stati ordinati circa 295 mila kg di carne per la consegna a domicilio. Nei primi quattro mesi del 2021 si registravano già 135 mila kg di carne (ovvero il 46% dell’anno precedente): il trend è quindi in costante salita.

A prediligere questo tipo di piatto i consumatori tra 25 e i 34 anni (38%). A seguire la fascia che tra 35 e i 44 anni (25%), poi 18-24 anni (18%) e infine 45-55 anni (12%). Volendo fare, infine, un distinguo di genere, pare che non vi sia una sostanziale differenza: gli uomini sembrano farne un consumo leggermente superiore rispetto alle donne: il 53% vs il 47%.

Insomma: alla faccia della dieta mediterranea. È chiaro che i ristoratori non hanno molta scelta. Che si tratti di street food, di ristorazione o di delivery, aggiungere gli hamburger al menu sembra sicuramente la scelta più saggia, vista la domanda.