Bontà dalla Costiera
Non soltanto sole e mare
Se si cita la Campania non si può non pensare alle coste assolate, alle acque cristalline e all’inebriante profumo degli agrumi. Anche per questo la Regione è divenuta nel tempo una rinomata meta turistica per tutte le tipologie di viaggiatori: da chi è in cerca di tintarella e relax agli amanti dei paesaggi naturali, fino a quanti sono intenzionati a scoprirne le bellezze artistiche, spostandosi di città in città.
Di recente, coerentemente con quanto avviene nelle altre regioni d’Italia e nel resto del mondo, si è affermato un nuovo tipo di vacanza: il cosiddetto turismo enogastronomico, pensato per portare il turista alla scoperta delle eccellenze culinarie e dei prodotti tipici dei luoghi in cui sceglie di soggiornare.
Per cavalcare l’onda di questo nuovo trend sono nati percorsi e pacchetti viaggio specificatamente dedicati, a cui partecipare in gruppo fin dalla partenza o a cui prendere parte direttamente in loco, per esperienze di gusto estemporanee ma mirate.
Campania da gustare… anche fai da te
A chi ha buon palato e un minimo di capacità organizzativa, non servirà affidarsi ad agenzie viaggio e tour operator dedicati, per riuscire a individuare le giuste destinazioni per gustare buon cibo. Soprattutto se si sceglie di viaggiare in una Regione ricca di eccellenze gastronomiche come la Campania, non è difficile imbattersi ovunque in vere e proprie leccornie.
E non stiamo parlando della celeberrima pizza napoletana, nel 2017 dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco e protetta da uno specifico (e rigido) disciplinare; sono molte altre le ricette tramandate da secoli che ancora oggi si possono assaporare a ogni angolo.
Tra gli esempi più celebri serviti al piatto ci sono gli gnocchi alla sorrentina, la pasta patate e provola, il casatiello, la parmigiana di melanzane; passando agli street food si incontrano (oltre alla pratica “pizza a portafoglio”), anche le frittatine di pasta, il crocché di patate e il celebre cuoppo, una cornucopia piena di bocconcini dorati da assaporare passeggiando.
E come dimenticare la pasticceria autoctona? Dalla sfogliatella (riccia o liscia) alla pastiera, dal babà alle delizie al limone, per concludere un pasto in dolcezza c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Merito di una produzione eccellente
Ma perché nel Mezzogiorno sembra tutto più buono? Difficile dare una risposta univoca, ma sicuramente il clima, la vicinanza del mare, la qualità del terreno e la lunga tradizione di lavorazioni artigianali tramandate di generazione in generazione (proprio come le ricette con cui esaltare al meglio il frutto dell’impegno profuso nelle campagne) fanno la loro parte.
Il risultato sono alcune materie prime considerate punte di diamante della produzione italiana, note ed esportate in tutto il mondo, come il pomodoro San Marzano (una varietà di pomodoro allungato e dalla polpa carnosa, dolce e poco acquosa, ideale tanto per salse e sughi quanto per il topping della pizza), la mozzarella di bufala DOP (prodotta con il latte di bufala, cagliato con caglio naturale e filata a mano), il limone di Sorrento (molto apprezzato per il suo sapore intenso e la sua fragranza inconfondibile).
Dal piatto al calice
La Campania è nota anche per la sua produzione enologica, che negli ultimi 10 anni ha visto molti viticoltori impegnati a salvare e ripristinare vitigni di varietà quasi estinte, per elevare la qualità e la quantità dei vini campani per renderli concorrenziali sul mercato.
Tra questi ci sono il Fiano (un’uva antichissima che ha ricominciato a essere vendemmiata solo nel 1945, quando ne furono prodotte solo sole 30 bottiglie e promosso a DOCG nel 2003) , il Greco di Tufo, la Falanghina, l’Aglianico e il Piedirosso (che prende il nome dal particolare colore dei raspi dell’uva citata già da Plinio il Vecchio, che cresce quasi esclusivamente in Campania e viene coltivata in quantità limitata).
Si tratta di vitigni che trovano il loro ambiente ideale nei terreni vulcanici e calcarei dell’entroterra del Vesuvio, che conferiscono ai frutti della vendemmia un’intensità e una mineralità insolita. Vale la pena distrarsi dalla meraviglia delle coste per addentrarsi alla scoperta di queste eccellenze!