Bottiglia di Spumante: meglio Metodo Classico o Metodo Charmat?

Bottiglia di Spumante: meglio Metodo Classico o Metodo Charmat?

Potremmo iniziare questo articolo con una citazione proveniente dalla lirica, esattamente dalla Traviata di Verdi. Nella quale sale il celebre coro “Libiamo, Libiamo ne’ lieti calici”, un invito non solo a fare un brindisi ma anche alla gioia e all’amore.

Un brindisi è molto di più di un semplice gesto celebrativo, motivo per cui la scelta della bottiglia di spumanterisulta estremamente delicata. Fondamentale scegliere il vino giusto, così da rendere il momento ancora più emozionante, anche nel ricordo.

Quando si tratta di spumante, i sommelier e gli appassionati di vino, si trovano spesso a scegliere e a confrontarsi tra Metodo Classico e Metodo Charmat. Si tratta, infatti, dei due principali metodi di spumantizzazione. In questo articolo vi portiamo alla scoperta di entrambi, così da rendere più semplice la scelta delle bollicine più adatte per ogni evento.

Cos’è il Metodo Charmat

Il Metodo Charmat è conosciuto anche con un altro nome, ovvero Metodo Martinotti, questa volta legato a un italiano. Federico Martinotti è, infatti, unanimemente considerato l’inventore del metodo, anche se è stato il francese Eugène Charmat ad averne brevettato l’attrezzatura nel 1910, rendendola più innovativa circa 15 anni dopo, così da metterlo fattivamente in pratica. I vini prodotti secondo questa procedura si caratterizzano per il fatto che la fermentazione del vino avviene inizialmente in contenitori in acciaio inox sotto pressione, degli autoclavi, in cui la temperatura è controllata. Una fase che dura dai 30 giorni ai 6 mesi nel corso della quale vengono aggiunti i lieviti e gli zuccheri, necessari per dare luogo alle bollicine.

La fase finale di spumantizzazione, con il Metodo Charmat, si completa dopo che i vini sono imbottigliati. Il vantaggio di questo tipo di soluzione, anche rispetto al Metodo Classico, è la maggiore semplicità e rapidità. Il Metodo Charmat è tipico di molteplici vini per lo più italiani, compreso il Prosecco, ma anche bottiglie di spumante che si caratterizzano per una bevanda più leggera, fresca e fruttata, come i vini spumanti dolci.

Esempi di bottiglia di spumante con Metodo Charmat: Moscato d’Asti e Moscato in generale, Prosecco, Lambrusco (un vino che presenta una notevole varietà), Brachetto.

La differenza con il Metodo Classico

Il Metodo Classico, conosciuto anche come Metodo Champenoise, per via degli Champagne prodotti nell’omonima regione, è antecedente al Metodo Charmant. La differenza risiede nel fatto che l’intera fermentazione avviene in bottiglia, attraverso l’impiego di uno o più vini base, i quali possono presentare al loro interno anche uve di annate differenti. Un discorso che non vale per lo spumante millesimato, che vede l’impiego di uve di una sola annata. Direttamente nella bottiglia viene effettuata l’aggiunta del “liqueur de tirage”, ovvero gli zuccheri e i lieviti che portano alla formazione delle bollicine. La bottiglia di spumante è pronta dopo circa 24/36 mesi, durata di tempo che può essere superiore, raggiungendo i 120 mesi e più.

Esempi di bottiglia di spumante con il Metodo Classico: oltre allo Champagne francese, non mancano gli spumanti italiani di qualità, come il Franciacorta o il TrentoDOC.

Quale scegliere?

La scelta dipende dai gusti e dall’evento. Sicuramente il gusto di una bottiglia di spumante con Metodo Classico è più raffinato, rotondo, prezioso ed elegante. Motivo per cui per un’occasione speciale si rivela una vera e propria sicurezza, sia per quanto riguarda i vini francesi sia quelli italiani di qualità. Esistono, pertanto, bottiglie prodotte con Metodo Charmat non meno interessanti. A ogni palato, quindi, la sua bottiglia di spumante preferita